Cerca e trova immobili

ArchivioApplied Science Fiction: annuncia l'implementazione della sua Tecnologia ICE3 per il nuovo scanner della Minolta

27.06.01 - 19:34
Grazie allo ICE3 il Minolta Dimage PRO è in grado di fornire automaticamente una serie di correzioni evitando dispendi di tempo in ritocchi
Applied Science Fiction: annuncia l'implementazione della sua Tecnologia ICE3 per il nuovo scanner della Minolta
Grazie allo ICE3 il Minolta Dimage PRO è in grado di fornire automaticamente una serie di correzioni evitando dispendi di tempo in ritocchi
ICE3 è un "pacchetto" (o "suite") software di 3 applicazioni usato anche sugli ultimi scanner della Nikon. E' quanto di meglio possa offrire la tecnica in questo ramo.

Unisce le potenzialità della tecnologia Digital ICE, Digital ROC e Digital GEM. In particolare Digital ICE si occupa di rimuovere graffi e polvere dalla superficie della pellicola, differenziandosi da altri software in quanto non sfoca l'immagine, ma la lascia praticamente inalterata nei particolari, inoltre elabora i dati già durante la scansione garantendone un risultato.

Digital ROC, mediante complessi algoritmi, si occupa di "restaurare" i colori originali alteratisi nel tempo come pure di fornire un adeguato range dinamico all'immagine.

Digital GEM infine analizza pixel per pixel l'immagine e riduce l'effetto grana causato dall'emulsione del film senza per questo sfocarla; ne mantiene i colori, la luminosità, la nitidezza dei particolari.E' possibile vedere esempi pratici del Digital ICE3
.

Applied Science Fiction sta inoltre lavorando alacremente da un anno ad un rivoluzionario processo di sviluppo denominato "Digital Dry" (facente parte del sistema Digital PIC) che secondo la casa potrebbe già venir commercializzato verso la fine di quest'anno. Anche se quando di norma ci si ritrova con date di rilascio così lontane è molto probabile che lo diventino ancor più.
Digital Dry è stato concepito per digitalizzare direttamente i film 35mm in fase di sviluppo. Secondo i primi esperimenti condotti la qualità del risultato è notevole! L'unico "neo" è che il film viene "distrutto" in questo processo. Non viene impiegata acqua e per questo è stato definito "Dry". Cosa avviene?
In pratica sul rullino esposto viene steso un reagente chimico. Il tutto viene letto e interpretato da un sensore che traduce in pixel le informazioni presenti sulla pellicola e in tempi estremamente rapidi (solo 7 minuti per un film 24 pose) si ottiene il file "sviluppato" e già masterizzato su CD in tricromia (RGB).

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE